Archon: strumento per la pubblicazione di descrizioni archivistiche (e non solo)

Mi è stato segnalato Archon, uno strumento, gestibile interamente da interfaccia web, che permette di pubblicare descrizione archivistiche (e non solo). Particolarmente interessante la lista delle caratteristiche, tra cui spicca la possibilità di importare ed esportare in MARC e in EAD.

Scaricando il file zippato di installazione, ci si trova davanti ad alcuni file eseguibili che guidano nell’installazione su un sistema windows (che abbia installato mysql o mssql).

Qualora, come nel mio caso, si volesse installare su un sistema operativo diverso bisognerà:

  • modificare manualmente il file config.inc.php, inserendo i parametri necessari per la configurazione
  • crearsi il database con il nome indicato nel file di configurazione
  • copiare sul nostro server la directory Archaon
  • puntare il browser all’indirizzo [yourhost]/Archon/index.php?p=install&f=install1
  • seguire le istruzioni a video
  • cancellare il file install.php in /packages/core/install/

OpenOffice su Gutsy: bug con temi modificati

Edit: il bug è stato risolto e i nuovo pacchetti sono disponibili nei repositories, almeno per ciò che riguarda ubuntu

Altro piccolo bug (iniziano a essere un po’ troppi) di gutsy con relativo workaround (grazie alla comunità).

Non sono sicuro sia un problema solo di ubuntu gutsy 7.10, visto che il problema sembra presentarsi anche con la versione scaricata dal sito ufficiale.

Sostanzialmente, con alcuni temi gtk (diversi ad esempio da human) openoffice va allegramente in crash (nel mio caso con il tema Reuben non si apriva proprio).

Per risolvere l’incresciosa situazione basta modificare il file gtkrc del tema usato (nel mio caso /home/shaitan/.themes/Reuben/gtk-2.0) commentando le stringhe:

GtkOptionMenu::indicator_size =
GtkOptionMenu::indicator_spacing =

Riavviare il tema (o Xorg)

Per chi fosse interessato alla discussione rimando al bug segnalato su launchpad e la discussione sul forum internazionale

Ubuntu Server e Laptop: CPU is TOO OLD

Aziel, uno dei miei portatili, è stato convertito in server visto la scheda video ormai andata.

Installando ubuntu server 7.10 al primo avvio si ottiene un poco simpatico:

PANIC: cpu is too old for this kernel

Il bug è segnalato in launchpad.

Una possibile soluzione è installare il kernel generic.
Per fare questo bisogna avviare con il cd inserito e scegliere “Rescue a broken system”
Alla fine del caricamento scegliere di aprire una shell nella partizione dove il sistema è installato (nel mio caso /dev/sda1)
Controllaimo se siamo all’interno del sistema o del cd:
cd /boot
ls
se il kernel generic è presente, siamo all’interno del cd: umount e mount per montare /boot del server
apt-get install linux-generic

Una volta installato il kernel generic possiamo riavviare e da grub selezionarlo (poi in /boot/grub/menu.lst si potrà indicarlo come avvio di default)

Archivi 2.0? Può essere

In seno al workshop di Archiexpò, Nuove rotte per la conoscenza: l’integrazione in rete dei sistemi informativi di archivi, biblioteche e musei, è stato segnalato l’interessante blog Archivagando, in particolare per gli spunti su un’embrionale discussione intorno a archivi e web 2.0 (in particolare a partire dalla traduzione del paper di Richard Lehane, Permettere di parlare nella sala di lettura virtuale)

La tematica non mi è indifferente visto che la prima parte del dottorato è spesa per permettere la descrizione di archivi nei termini del web semantico (mappatura fra ISAD(G) e Topic Maps Data Model e ISAAR(CPF) sempre con il TMDM).

Una delle applicazioni da me ipotizzata è quella di poter costruire alberi archivistici paralleli, definiti da diverse “scope note”.

Tempo fa ipotizzavo di usare un albero in AJAX (A come archivi in questo caso) sullo stile di quello presentato all’indirizzo <http://www.dhtmlgoodies.com/scripts/drag-drop-folder-tree/drag-drop-folder-tree.html> per studio negli archivi.

Sarebbe un passo eccessivo permettere ai singoli utenti di riorganizzare a loro modo la struttura di un archivio anche solo a fini di studio (intendendo studio dal lato archivistico e dal lato storico) e di salvarlo per i propri usi? Magari in questo caso la X di AJAX potrebbe essere rappresentata da EAD o da XTM…

Tra qualifiche e termini di soggetto: armonizzare rispettando le differenze

Andando verso Firenze per relazionare sullo stato del dottorato, leggevo l’articolo di Antonella Mulè su Archivi & Computer 3/2006.

A pag. 57-58 viene sottoposto il problema della qualifica: si suggerisce di evitare l’inserimento all’interno di SIUSA di qualifiche pur corrette (e rispondenti alle ISAAR) se queste non sono significative (ovvero se non si riferiscono alle attività che hanno prodotte le carte poi descritte).

L’esigenze è quella di evitare che in fase di ricerca, selezionando la qualifica avvocato (esempio) si ottenga anche il Fonfo Fortini (che raccoglie le carte dell’avvocato Fortini, ma in qualità di docente universitario, studioso etc.).

Quello suggerito è dunque un lecito workaround, ma che, come tutti i workaorund, nasconde solamente il problema, in questo caso riconducibile a un’imperfezione nel modello dei dati (e nel modello concettuale) usato. Inoltre un simile approccio non permette fusioni con altri standard, o altri sistemi informativi che prevedano l’espressione della qualifica per altri scopi.

Risolvere il problema usando le Topic Maps

Nella mappatura tra ISAAR e il Topic Maps Data Model da me elaborata in seno al dottorato, le qualifiche sono espresse come associazione fra il topic agente e un topic $qualifica, avendo come association type un topic che rimanda al PSI http://www.chela.it/psi/isaar/#isaar_5_2_5 (dunque collegandola alla rispettiva regola isaar).

Dal mio punto di vista si possono inserire tutte le qualifiche senza alcun limite, mentre successivamente si potranno specificare le qualifiche attinenti alle carte conservate come scope note – o in alternativa attraverso reificazione – dell’associazione fra il topic agente e il topic fondo.

In sede di discussione della ricerca, la commissione, mi ha suggerito di prestare estrema attenzione al fine di evitare sovrapposizioni e schiacciamenti fra le qualifiche dell’agente con ciò che può essere inteso come termini di soggetto.
Il monito è assolutamente essenziale: di ritorno da Firenze ho analizzato e verificato la situazione, rammaricandomi in quanto in parte temo sia dettato dalla mia scarsa capacità nell’esprimere le sfumature sottostanti (con orrore mi accorgo che la fusione ormai in atto tra me e il calcolatore sta iniziando a compromettere le mie capacità espressive, quantomeno orali).
L’essere una “qualifica” nel data model proposto è infatti definito dall’association e in particolare dall’association type (che rimanda allo standard ISAAR, ma potrebbe rimandare a altri standard, a codici MARC etc.) e non dal topic $qualifica (che rappresenta il contenuto del relativo codice MARC o, parlando in termini di EAC, il contenuto di <funact> o <funactdesc>).

Rimane da discutere se limitare l’ambito dell’associazione fra agente e fondo sia, concettualmente, accettabile (l’ideale sarebbe esprimere questo dato come type del role dell’agente all’interno dell’association, ma il nuovo Topic Maps Data Model non utilizza più il concetto di ruolo, replicabile, per membro dell’associazione) e sia accettabile dal punto di vita archivistico (in questo caso credo di sì, mentre prevedere dei termini di soggetto per il fondo temo sia di difficile attuazione [non dal punto di vista tecnico, ma teorico], almeno a giudicare dalle reazioni suscitate negli specialisti quando l’argomento scivola verso un’ipotetica “soggettazione dell’archivio”)

Alcuni schemi UML a descrizione della situazione:

blog.png

blog2.png